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Foto-reportage dalle Eolie e dal Mondo:  ISOLE EOLIE FREELANCE REPORTER
L'opinione di..... Giansanto
LE ISOLE EOLIE

Patrimonio Mondiale dell’Umanità, inserite nella Heritage List dell’Unesco per l’eccezionale valenza naturalistica del loro vulcanico territorio, le Isole Eolie sono diventate ormai un’attrattiva turistica internazionale e sempre più si rende necessaria ed impellente un’adeguata programmazione e pianificazione dello sviluppo generale dell’Arcipelago con la definizione delle principali linee guida da seguire nei vari settori. Questo anche in considerazione del fatto che è indispensabile valutare e coordinare, secondo un proprio modello di sviluppo, progetti, piani, opportunità e proposte che da più parti ed in molteplici occasioni si presentano. Proprio il tema di un recente convegno ci offre l’occasione per alcune riflessioni ed approfondimenti in merito: ci è piaciuto e lo riportiamo integralmente questo intervento del Naturalista Pietro Lo Cascio

"Eolie e Nebrodi, un binomio prescindibile":

Ho letto la nota inviata dal presidente della Federalberghi Isole Eolie riguardo al recente convegno “Nebrodi ed Eolie, due territori uniti dalla biodiversità” e, pur condividendola nella forma e nella sostanza, ritengo utile aggiungere alcune considerazioni. Il titolo di questo convegno è senz’altro accattivante, ma partendo dal presupposto che l’intero globo sia “unito dalla biodiversità”, mi sfugge quale specifico legame dovrebbe unire l’Arcipelago Eoliano ai monti dell’antistante costa siciliana. La diversità della nostra “biodiversità”, se si perdona il gioco di parole, consiste nel suo “assemblaggio”, che si è realizzato durante mezzo milione di anni in sette piccole isole vulcaniche; se volessimo trovare affinità credibili, dovremmo guardare ad altre isole minori, o alle aree vulcaniche (per esempio, l’Etna); sempre per puro gusto speculativo, potremmo guardare alle isole toscane, un sistema insulare complesso e articolato come il nostro, o con un po’ di fantasia addirittura ad arcipelaghi lontani di uguale o maggiore valore ambientale, come le Galápagos. Tuttavia, restano speculazioni di scarsa utilità.

La nostra grande “diversità” sta infatti nell’unicità di alcune caratteristiche che, messe insieme, rendono il nostro territorio profondamente diverso da altri. È chiaro che, se la cosa si vede dalla “terraferma” (che per noi resta l’isola maggiore), il tentativo di agganciare la propria diversità alla nostra riveste una certa utilità, perché le Eolie sono patrimonio dell’umanità, figurano da decenni nei libri di geologia e di archeologia, rappresentano una delle destinazioni turistiche di rilievo del Mediterraneo e, in sintesi, sono ormai parte dell’immaginario collettivo come luoghi “assoluti” e unici.
Senza nulla togliere alla grande importanza ambientale e culturale dei Nebrodi, è evidente come questo territorio stia misurandosi solo oggi con una fase di “esternalizzazione” delle proprie valenze, nuova e stimolante per i comuni e per l’ente parco che lo gestiscono, ma che si realizza con scelte oculate, graduali e a lungo termine, investendo nelle proprie risorse (inclusa quella dell’ospitalità) e nella propria immagine, a meno che … a meno che non ci si aggreghi a qualcosa che già dispone di un’immagine forte. Ed ecco che nasce il “binomio imprescindibile” citato dal commissario dell’ente parco dei Nebrodi, quello che – appunto – unisce Nebrodi ed Eolie.

Questo tentativo è utile per chi lo fa, ma non è detto che lo sia per chi lo riceve. Se la cosa la vediamo dalle isole, infatti, questo binomio è l’anticamera di una “banalizzazione”. In Sicilia, come i Nebrodi, ci sono le Madonie, gli Iblei, i Sicani, mentre come le Eolie ci sono solo le Eolie. Questo aspetto sfugge a chi dichiara di condividere “un progetto strategico che mette in relazione il parco dei Nebrodi con le sue bellezze ambientali, architettoniche e faunistiche e le Isole Eolie con le sue meraviglie marine” (commissario ente parco Antonio Ceraolo, convegno “La biodiversità che unisce”, www.parks.it, 5/6/2008). Tutto qua, dunque? Si soggiorna nei Nebrodi circondati dalle bellezze locali e poi si prende un barcone per andare a fare un bagnetto alle Eolie, uno stabilimento balneare senza nemmeno la dignità di un pied-à-terre, con qualche isola a contorno (opaco) delle decantate “meraviglie marine”.

A rafforzare questo disegno abbastanza sconfortante concorrono precise iniziative, come quella del convegno “Sviluppo del comprensorio Nebrodi-Eolie” (febbraio 2009, con l’autorevole partecipazione degli esponenti del PDL siciliano on. Miccichè e sen. Mauro), o ancora la brillante e recente intuizione dell’assessore regionale Strano (sempre PDL), maturata mentre la Siremar affonda nel disinteresse e nell’incertezza, ovvero dotarci di un collegamento in aliscafo Sant’Agata di Militello-Eolie che, come è noto, riveste una fondamentale importanza nell’assetto dei nostri trasporti marittimi. Immaginate che svolta per le casalinghe eoliane, al rientro da una comoda spesa, con la borsa ricolma di ottimi salumi e formaggi nebrodensi? Il problema è che se oltre trenta comuni fanno quadrato attorno all’idea di aggregarsi al “prodotto Eolie” per assorbirlo come servizio aggiuntivo della propria offerta turistica, chi gestisce la programmazione economica a livello regionale (e nazionale) e ha le “chiavi” dei fondi strutturali europei finirà per ascoltarli, perché trenta comuni rappresentano un bacino elettorale tale da offuscare la memoria di 10.000 elettori eoliani.

Il problema assume dunque contorni politici, anzi, è eminentemente politico. Non sarà che le Eolie non sono ancora un Parco perché, tanto, c’è il Parco dei Nebrodi? Si potrebbe cominciare a sciorinare dietrologie, più o meno sostenibili, ma non è questo il punto. Un punto, a nostro sfavore, è anche l’atteggiamento silente, o in qualche caso consenziente, dimostrato finora dalle amministrazioni eoliane di fronte a questo tenace tentativo di sovvertire l’ordine naturale delle cose; atteggiamento che risente forse dei vincoli imposti da equilibri che regolano i rapporti all’interno della compagine PDL, e in particolare di quella regionale. Per questo, temo che il tavolo tecnico chiesto dal presidente della Federalberghi eoliana, qualora attivato, sia destinato a trasformarsi nell’ennesimo tavolo-farsa, cui recenti tavoli (vedi quelli sui trasporti) ci hanno inesorabilmente abituato.

Una strategia innovativa dovrebbe perseguire, da oggi e con scelte coraggiose, un ulteriore rafforzamento di una identità autonoma delle Eolie quale sistema unico e irripetibile di “diversità”, biologica, geologica, storica, archeologica, antropica; un sistema che può riacquistare spessore, attenzione e credibilità solo attraverso l’istituzione di un’Area Marina Protetta e, soprattutto, di un Parco Nazionale. Una forte identità è l’antitesi dello scomodo ruolo di “valore aggiunto”, o di specchietto per le allodole, nel quale è certamente destinato a confinarci “l’imprescindibile binomio”. Se non si prescinde in fretta, invece, finiremo per assistere alla destinazione di risorse verso un comprensorio nel quale, tra i potenziali beneficiari, è estremamente probabile che le isole figurino ultime, per molteplici ragioni (estensione territoriale, popolazione, sviluppo di infrastrutture e altro ancora). Gli ingredienti per una scelta di questo tipo ci sono. La sensazione sconfortante è, invece, che i cuochi siano distratti, o manchino del tutto.
Pietro Lo Cascio
 
 
Monte Rosa- nord: Il danno più grave?..l’incapacità!

Non avevo ancora avuto occasione di vedere di persona gli effetti del tanto discusso intervento sul costone nord di Monte Rosa ("Ripristino" con mezzo meccanico di una stradella vicinale in zona con vincoli paesaggistici) ed oggi, 1° maggio 2010, andando a Lami per partecipare alla manifestazione organizzata dalla Borgata Lami con la degustazione del “quadaro” di S. Giuseppe ed altre specialità tipiche(tutte eccellenti), mi sono goduto dalla strada provinciale anche la bellissima vista sul mare e… sul Monte Rosa. Senza entrare in merito agli aspetti normativi ed autorizzativi della questione che tutto sommato potrebbero essere secondari agli effetti della situazione reale venutasi a creare, ho potuto constatare che la lacerazione del costone, di grande impatto visivo, è dovuta più che altro alla discarica a valle del materiale prelevato a monte per l’allargamento della stradella vicinale esistente. Se l’intervento fosse stato eseguito con più accortezza e professionalità, magari distribuendo il materiale sulla traccia o depositandolo in luogo idoneo a successivo utilizzo dato che visibilmente costituito da sabbia pomicifera e lapillo, il risultato sarebbe stato di gran lunga meno appariscente e pesante dal punto di vista ambientale e paesaggistico. La questione offre l’opportunità di sottolineare il fatto che sempre più è necessaria una formazione professionale specialistica dei tecnici e delle imprese ai fini di una corretta gestione degli interventi sul territorio. E’ fuori discussione il rispetto delle normative ambientali e paesaggistiche ma è altrettanto importante saper intervenire in modo armonico e consapevole su di un territorio di grande valenza naturalistica, soddisfacendo le legittime esigenze della popolazione, senza per questo arrecare danni all’ambiente.
 
 

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TRASPORTI EOLIE - SIREMAR, NO GRAZIE!

  26 Dicembre 2008  

ISOLE EOLIE, SEMPRE PIU’ ISOLATE ED…AMBITE?

Dal 15 gennaio 2009 le Isole Eolie saranno forse le isole più “isolate” del mar Tirreno, verranno infatti interrotti i collegamenti marittimi a mezzo navi ed aliscafi della Siremar, appartenente al gruppo Tirrenia, in “liquidazione” da parte dello Stato attraverso una privatizzazione per nulla appetibile sul mercato del cabotaggio marittimo.
Nessuno, compresa la Regione Sicilia, intende accollarsi l’onere di mantenere in esercizio questa Società di Navigazione che finora ha provveduto ai collegamenti marittimi con le Isole Minori siciliane assolvendo anche al compito, costituzionalmente sancito, di assicurarne la continuità territoriale con il resto della Nazione.
Lunghe ed estenuanti trattative con l’Unione Europea hanno consentito di ottenere una proroga di un anno per concludere il processo di privatizzazione, cioè di uscita dello Stato (con relative sovvenzioni) dalla compagine societaria Tirrenia, in ottemperanza alle direttive CEE in merito alle nuove norme in materia di libero mercato.

La proroga però, non è in realtà il vero nocciolo della questione; infatti la paventata interruzione del servizio dal 15 di gennaio sembra sia dovuta al mancato stanziamento dei fondi necessari per l’effettuazione dello stesso.

Non ci sono i soldi!  Come sempre è la solita minestra, ormai diventata indigesta, somministrata dalla classe politica nazionale e regionale.

Fiumi di parole, delicatissimi quanto precari equilibri politici ed istituzionali, interventi prestigiosi ed autorevoli di Onorevoli Deputati e Senatori, accordi miracolosamente raggiunti nelle Commissioni Parlamentari anche con espedienti da saltinbanco, assicurazioni alle varie popolazioni interessate, …..tutto sembrava risolto!!…..alla fine.. non ci sono i soldi!!

A questo punto c’è da chiedersi se veramente questa realtà socio-politica meriti di essere ancora considerata.

Ma forse “non tutto il mal vien per nuocere” e considerato che abbiamo sempre auspicato un turismo di qualità e non di massa, perchè non proviamo a trasformare i tagli in risorse, il negativo in positivo, magari pubblicizzando le Isole Eolie come mete ancor più ambite anche perchè “beatamente isolate” e difficilmente  raggiungibili mentre nel contempo ci organizziamo meglio caratterizzando e potenziando l’offerta turistica ed approntando trasporti alternativi anche personalizzati?

Nei Paradisi Naturali sparsi nel mondo - e le Isole Eolie ancora lo sono - collegamenti marittimi anche solo bisettimanali sono la normalità!

Ma nel “Paradiso Eolie” non ci sono solo i turisti con le loro esigenze, bensì anche una consistente popolazione locale, sparsa in sette isole, alcune molto distanti dall’isola principale Lipari, che quotidianamente devono soddisfare le normali esigenze della vita di relazione e delle attività lavorative. Studenti che devono giornalmente raggiungere le scuole secondarie a Lipari e Milazzo, insegnanti, impiegati, professionisti, lavoratori di tutti i settori che devono spostarsi nelle Isole e fuori dalle isole, i giornali, i documenti e le merci che devono quotidianamente arrivare…..

Per tutte queste esigenze ci vuole una “flotta” di navi ed aliscafi, non 2 traghetti e pochi e contati mezzi veloci costretti ad un tour de force quotidiano, senza pause per la normale manutenzione e con equipaggi al limite dello stress operativo!

E per giunta ora si vuole “tagliare” anche questo?

 

 
Lo Stile di Vulcano.
 
Vulcano è l'isola delle Eolie dove più si avverte la presenza umana come dimensione "estranea" alla naturalità dei luoghi, a Vulcano quasi tutto ciò che è stato aggiunto dall'opera dell'uomo è  una violenza all'armonia dell'ambiente naturale.
Case e manufatti edilizi di vario genere ed uso, sparsi nel territorio senza alcuna logica aggregativa ed urbanistica che possa definire un centro abitato e nucleo originario con proprie tradizioni e caratteristiche, sono l'immagine della particolare realtà storica e di sviluppo di quest'isola. Nel tempo, la concentrazione della proprietà privata del suolo e delle risorse nelle mani di pochi individui e famiglie, ha di fatto condizionato la cultura e la società locale determinando la generale frammentazione accentuata inoltre dal frequente e disparato flusso immigratorio dell'esigua popolazione residente unitamente al turismo legato alle proprietà delle case vacanza e delle seconde case. Il risultato di questa promiscuità, non supportata da autoctone tradizioni e consuetudini , è sotto gli occhi di tutti con l'aggiunta delle influenze negative della speculazione selvaggia da una parte, della trascuratezza e dell'arrangiato pressapochismo dall'altra.
 
Un' immagine di Vulcano Porto Levante
 
Tipico stile architettonico vulcanaro.
 
Tipico esempio di stile eoliano/vulcanaro arrangiato....le colonne ("Pulere") saranno forse anche marca Eternit?
 

Si butta via di tutto ma..l'acqua minerale...è il massimo della demenza!

Incredibile...ma vero: quello documentato nelle foto è lo spettacolo deprimente che si offriva allo sguardo di chi transitava oggi, 21 dicembre 2007 alle ore 13,00, sulla provinciale Lipari - Pianoconte all'altezza dello spiazzo sotto la  chiesa dell'Annunziata dove sono stabilmente posizionati alcuni cassonetti dei rifiuti solidi urbani ed attorno ai quali abitualmente viene depositato di tutto....ma l'acqua minerale è una novità assoluta! Anche fosse scaduta, non l'ho appurato per non alterare "la scena del misfatto", come è possibile non riuscire a trovare unaltro più utile impiego in un isola dove l'acqua è "oro" e quasi a peso d'oro viene trasportata dalle navi cisterna o prodotta dal locale dissalatore??! Alla pigrizia, che spesso rende gli uomini degli inetti, non c'è proprio limite...ma in questo caso penso che il ...fondo... sia molto vicino!

 

 

Trasporti marittimi, rotta Milazzo – Eolie: la situazione è “indecente”.


 Il fatto:

Domenica 16 dicembre 2007, porto di Milazzo, ore 17,30, cielo coperto, pioggia leggera intermittente, vento molto debole da sud est, un centinaio di persone in banchina in attesa di imbarco per Lipari. Aliscafi previsti in partenza alle 17,00, 18,00 e 19,00 sospesi in parte per avaria in parte per “condizioni meteo sfavorevoli”. La motonave Siremar “Antonello da Messina” prevista in partenza alle 18,30 non è in banchina, è ormeggiata fuori servizio accostata a murata al Molo foraneo, la biglietteria Siremar è chiusa con avviso, affisso poco dopo le ore 16,00, di “corsa sospesa causa condizioni meteo avverse”.

 La situazione meteorologica generale di fatto è invece per nulla preoccupante e confermata anche da osservazioni dirette del mare effettuate da viaggiatori, tra cui il sottoscritto, provenienti da Taormina – Messina (Stretto e litorale Milazzese con mare quasi calmo e vento assente) e da notizie telefoniche dal porto di Lipari ove in quel momento l’altra motonave della Siremar “Giovanni Bellini” sta normalmente effettuando senza problemi le operazioni di imbarco per poi partire alla volta di Milazzo dove giungerà poi in perfetto orario intorno alle 20,00.

 Lo stupore e la perplessità di tutti coloro che si vedono bloccati, impotenti, sulla banchina del porto di Milazzo in una situazione che ha dell’incredibile, ben presto si trasforma in indignazione, ribellione e determinazione a mettere in atto qualsiasi azione possa essere utile a far valere le proprie legittime ragioni ed esigenze.

Si va alla Capitaneria di Porto, si chiede la verifica delle effettive condizioni meteo anche con il coinvolgimento dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari, si chiede la motivazione scritta dal Comandante della Motonave a supporto del proprio rifiuto ad effettuare il servizio, si chiede l’intervento e la mediazione dell’Autorità Marittima, si paventa il ricorso all’Autorità Giudiziaria previa denuncia agli Uffici competenti, si raccolgono le firme per la denuncia……si fa…si deve fare….non si può continuare a subire…..si va alla nave…si vuole parlare con il comandante…si vuole anche avere un rapporto umano..diretto..faccia a faccia.. con chi ha il potere assoluto, insindacabile ed anche in questa occasione, irrevocabile, di decidere quello che al momento tutti non possono fare…tornare a casa!

E tutto senza un effettiva, reale e comprovata situazione di pericolo che altrimenti avrebbe determinato decisioni senz’altro favorevolmente accettate e condivise.

Al grido di… vergogna, vergogna.., che si accentua al momento dell’entrata in porto quasi beffarda della nave “Bellini” proveniente da Lipari, alla fine ci si avvia mestamente a trascorrere l’ennesimo forzato e costoso pernottamento milazzese.

 Le considerazioni:

Ancora una volta sono prevalse l’arroganza e la strafottenza delle Società Marittime di Navigazione celate dietro il supporto dell’autorità assoluta attribuita ai loro comandanti da una normativa marittima sempre più spesso anacronistica rispetto alle prerogative della Società Civile dei nostri giorni; società nella quale sempre più si tende invece a condividere e ad allargare il concetto di autorità e di responsabilità ed a tutelare e garantire i diritti individuali e collettivi.

Anche in mare, come in terra, si dovrebbe contemplare “l’abuso di potere” come l’infrazione di un giusto limite all’autorità laddove questa viene esercitata oltre le reali necessità.

Anche in mare, come in terra, per cambiare le cose è necessario il confronto, anche lo scontro e dove non si arriva col buonsenso, il dialogo e la ragione si può comunque arrivare anche…con le sentenze dell’Autorità Giudiziaria.

 

 

Riserva Naturale Orientata dell'Isola di Lipari e Parco Nazionale delle Isole Eolie:  nuove risorse ed opportunità?


Autunno di novità per le Eolie, la Regione Sicilia ha riproposto, con modifiche, il Piano per la Riserva Naturale Orientata dell'isola di Lipari dopo anni di sospensione dovuti al disposto del Tar in accoglimento del ricorso al tempo presentato contro il decreto istitutivo della Riserva nell'Arcipelago Eoliano per quanto attinente l'isola di Lipari.

Il Governo Nazionale, a sua volta, ha proposto l'istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie con un provvedimento inserito in un emendamento alla Legge Finanziaria attualmente in corso di discussione ed approvazione; nel provvedimento in questione oltre alle Eolie sono previsti altri due Parchi Nazionali in Sicilia: il Parco delle Isole Egadi e del litorale Trapanese e quello dei Monti Iblei.

Grande attenzione quindi alla salvaguardia di questi ambiti territoriali di particolare valenza naturalistica e paesaggistica con l'intento dichiarato di consentire e promuovere unitamente alla tutela anche la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse peculiari dei territori interessati.

Grande fermento ed anche acceso dibattito qui alle Eolie, soprattutto a Lipari, al momento interessata da entrambi i provvedimenti - al proposito è bene precisare che nell'isola di Salina e nelle altre isole appartenenti al Comune di Lipari e cioè Alicudi, Filicudi, Panarea, Stromboli e Vulcano,  già da anni sono operanti le Zone di Riserva Naturale ad eccezione dell'isola di Vulcano anch'essa oggetto di provvedimenti sospensivi per ricorsi al Tar - di conseguenza l'atmosfera generale è comprensibilmente caratterizzata da preoccupate e contrastanti reazioni principalmente dovute al fatto di dover valutare, condividere e per certi versi subire una programmazione del proprio destino decisa altrove senza una preventiva e fattiva partecipazione che avrebbe comunque consentito alle diverse componenti della società eoliana, oltre ad una maggior conoscenza delle problematiche connesse, anche la possibilità di operare scelte condivise.

Per la Riserva Naturale ora tutto è limitato alla possibilità di presentare delle Osservazioni,  cosa che è stata fatta, entro il termine fissato del 30 ottobre,  da parte di Enti, Associazioni e singoli cittadini.
L'Amministrazione Comunale ha respinto al mittente il provvedimento chiedendo la sospensione della proposta di Riserva con la motivazione di carenza dei presupposti scientifici, della razionalità della programmazione del territorio ed in contrasto con i vincoli degli strumenti  urbanistici. Il Consiglio Comunale all'unanimità ha chiesto la sospensione delle Norme di Salvaguardia per tre mesi durante i quali dovrebbero attuarsi incontri tra tutte le parti interessate per arrivare all'elaborazione di una proposta condivisa che associ le esigenze di tutela con le legittime istanze della comunità locale. Aggregazioni varie della società civile, categorie professionali, operatori turistici....tutti hanno chiesto in vario modo praticamente la stessa cosa: escludere... questo ...e quello.....ridurre..non comprendere...rivedere le perimetrazioni...salvaguardare le attività...non pregiudicare le....  è sufficiente il Piano Paesistico........basta con i vincoli.!....

Nessuno ha chiesto di essere incluso nella Riserva, .....Nessuno vuole approfittare dei vantaggi, delle opportunità e degli incentivi offerti all'interno delle Aree Protette.....ma chi vuol essere nessuno?

 

 

Isole Eolie: controverso "Patrimonio dell' Umanità".


Nel 2008 le isole Eolie potrebbero essere cancellate dalla lista Unesco dei Siti  Patrimonio dell'Umanità.

Queste "penalizzanti" previsioni vengono fatte..... periodicamente da vari Organismi della Comunità nazionale ed internazionale e provocano stupore, preoccupazione, indignazione....ed altre contrastanti reazioni nell'opinione pubblica mondiale che, conoscendo poco o non conoscendo affatto la realtà di queste isole, rimane a dir poco disorientata e perplessa di fronte a questa eventualità così rara, anzi unica, nella storia  della "Heritage list - Unesco".

Cosa mai sta succedendo alle Eolie per provocare così allarmistiche previsioni? Quali sono i motivi per i quali questo arcipelago vulcanico rischia di essere così duramente e rigorosamente "castigato" ed anche... "umiliato" al cospetto dell' umanità intera?

Essenzialmente un fatto: La presenza di un'attività estrattiva mineraria a cielo aperto che da circa duecento anni fornisce" La Pomice" alle industrie manifatturiere di tutto il mondo che la utilizzano per produrre cosmetici, abrasivi speciali, detersivi......ed in forma più grossolana anche materiale edilizio( Le case delle Eolie sono state costruite con i blocchi, antisismici, di pomicemento legati tra loro da malte a base di calce, cemento e sabbia pomicifera).

Per estrarre la pomice si deve erodere il versante verso il mare  del Monte Pelato, a nord-est dell'isola di Lipari. Si scava, si griglia, si seleziona la grana del materiale per i vari usi, poi si ammucchiano e scaricano a mare i residui di lavorazione costituiti essenzialmente da "sabbia" che ha così creato di conseguenza fondali di colore chiarissimo sui quali l'acqua marina assume trasparenza, colore e tonalità turchese tanto da essere stati definiti " I Caraibi di Lipari", con spiagge chiamate "Bianche" e costituendo in un recente passato anche la più "famosa" attrattiva turistica dell'isola di Lipari per la possibilità di scivolare lungo i pendii di pomice fresca..... fino a mare.

Tutto questo ha costituito in passato la più grande attività economica per la popolazione di Lipari, in termini occupazionali e di risorse, in primis gli oneri concessori che costituivano un tempo la maggior entrata del bilancio comunale .

Il prezzo da pagare: per l'aspetto naturalistico e vulcanologico, la progressiva erosione del versante nord-est del monte Pelato(di nome e di fatto) con l'avanzamento del fronte di cava fino all'orlo craterico in sommità e conseguente distruzione dell'originario assetto morfologico. Per i risvolti ambientali ed umani, l'inquinamento determinato dalle impalpabili polveri pomicifere, in passato causa frequente di morte tra gli addetti all'attività manuale estrattiva per silicosi ed altre gravi patologie polmonari; oggi, oltre alle conseguenze negative sulla salute, limitate dalla meccanizzazione dell'attività per quanto riguarda gli addetti, ma aggravate dalle maggiori superfici di cava per la popolazione residente dei dintorni, avviene che, soprattutto nelle giornate di vento la finissima polvere di pomice viene trasportata ovunque  creando notevoli problemi  al normale svolgimento delle attività residenziali e turistiche. Se a tutto ciò aggiungiamo che l'attività estrattiva non è più così commercialmente conveniente come in passato, che gli oneri concessori oggi riscossi dal Comune di Lipari sono talmente esigui da non rappresentare più una consistente risorsa nel bilancio dell'Amministrazione e quindi un beneficio per la collettività, che da anni si discute di riconversione per questa attività produttiva senza concretizzare alcunchè, BEN VENGA anche l'intervento dell'Unesco che ha condizionato l'ingresso delle Eolie nella Lista dei Siti Patrimonio dell'Umanità alla definitiva interruzione dell'attività di cava auspicando la progressiva riqualificazione dell'attività e del sito nell'interesse generale.

Le Cave di Pomice, da pochi giorni, sono state chiuse, con l'intervento della Magistratura che ha posto sotto sequestro l'intera area , gli stabilimenti e le attrezzature.

Dunque la condizione posta dall'Unesco è stata, anche se in modo drastico, essenzialmente rispettata. E' stato quindi scongiurato per il momento il pericolo della cancellazione delle Isole Eolie dalla Lista dei Siti Patrimonio dell'Umanità. Rimane tuttavia l'onere della riqualificazione dell'area e della riconversione delle attività, bisogna risolvere anche il "problema occupazionale" relativo alle maestranze che non hanno più lavoro e di conseguenza il necessario per vivere e provvedere alla famiglia, bisogna evitare che tutto, come troppo spesso succede, vada in abbandono ed il risultato finale sia peggiore dello stato precedente..........Bisogna mettere a punto in tempi brevissimi il richiesto Piano di Gestione di tutto il Sito Unesco........Per fare tutte queste cose occorrono idee chiare, professionalità, piani operativi, mezzi finanziari e soprattutto capacità politico-amministrativa..

Si aggiungono.... quindi altri fatti:

In altre parole sarebbe necessario avere già un Piano Generale di Sviluppo che invece non è mai stato redatto e che difficilmente vedrà la luce in tempi ragionevoli se si considera che per il PRG di Lipari sono passati più di vent'anni ed ancora non è stato approvato, che il Piano Regolatore dei Porti, indispensabile per qualsiasi intervento nel settore, sono anni che "naviga" negli Uffici ed ancora non "approda", che la Comunità isolana non è in grado di produrre strategie collettive efficaci ed innovative abituata com'è all' individualismo, alla polemica, alla contrapposizione ed al litigio...........probabilmente dovremo purtroppo abituarci...... alle "minacce" dell'Unesco rischiando alla fine di essere banditi........ per "incapacità" ?

 

 

 

Incendi: Bruciano i Monti Nebrodi e Peloritani, alle Isole Eolie bruciano gli occhi e l'aria è irrespirabile....

22 Agosto 2007: la costa tirrenica della Sicilia da Cefalù alla provincia di Messina è in fiamme, incendi di vaste proporzioni divampano sui Nebrodi e Peloritani, nella zona collinare sopra Patti ci sono  vittime  tra gli ospiti di un agriturismo, "Il Rifugio del Falco"; due uomini ed una donna sono morti, una quarta persona è dispersa, diversi sono i feriti.

L'odore acre di bruciato appesta l'aria ed  arriva fino alle Eolie, diverse sono state le segnalazioni ai locali Vigili del Fuoco da parte di chi temeva che la provenienza fossero focolai sull'isola di Lipari o di Vulcano; puntualmente c'è stato comunque chi ha approfittato dell'atmosfera per contribuire con roghi locali prontamente domati dalle forze antincendio del distaccamento di Lipari.

Non è più possibile continuare a fronteggiare l'emergenza piromani con le attuali "strategie" se così si possono definire le misure e le esigue forze impiegate in questa lotta impari contro questi "vigliacchi" che provocano distruzione e morte attentando alla vita umana, animale e vegetale e generando danni ambientali gravissimi.

Non è più possibile pensare di usare come deterrente leggi inadeguate e mal applicate che individuano principalmente nella speculazione edilizia la motivazione di questi misfatti. Le aree vincolate come Parchi e Riserve non vengono certamente rese libere dai vincoli se vengono bruciate, i vincoli imposti per legge permangono in ogni modo...... le aree libere sono di fatto fruibili ed edificabili senza bisogno di essere bruciate.....qual'è quindi il senso del continuare oltretutto ad imporre ulteriori inutili restrizioni sulle aree percorse dal fuoco pensando di colpire in questo modo gli incendiari? .......L'unico "senso" che riesco a trovare è la "consueta mistificante abitudine" di risolvere o di cercare di risolvere i problemi con la burocrazia anzichè con l'efficienza  ed il raziocinio.

Il fenomeno "Piromania" va affrontato anche con analisi mirate ed approfondite in merito agli aspetti psicologici e sociologici che possano portare ad una definizione tipologica più precisa e puntuale delle reali motivazioni scatenanti in modo da mettere in atto contromisure efficaci che non possono comunque prescindere da un controllo territoriale attuato con mezzi e tecnologie di intervento adeguate ed, in ultima analisi, anche da un inasprimento delle pene per i colpevoli ai quali andrebbero contestati anche i reati di disastro ambientale e tentata  strage o strage nel caso venissero interessate zone abitate e ci fossero vittime umane.

L'arma migliore però è la prevenzione basata sull'efficienza operativa: il fatto che un focolaio d'incendio può essere spento nell'arco di pochissimo tempo dall'intervento tempestivo dei mezzi antincendio è l'unica strategia vincente nella lotta alla piromania ed il miglior deterrente per vanificare i propositi dei maniaci incendari.

La Protezione Civile, la Guardia Forestale ed i Vigili del fuoco devono essere messi in grado di intervenire con tempestività e mezzi adeguati; oggi il TG 1, nel servizio sugli incendi in atto sul territorio italiano, ha elargito dati sulla "grande dotazione di mezzi aerei a disposizione della Protezione Civile Italiana "15 (quindici) Canadair ed 8 (otto) elicotteri,...... la flotta aerea più numerosa d'Europa!......Rasentiamo il ridicolo...! 15 aerei sono a malapena sufficienti a far fronte a 7/8 incendi boschivi di piccole dimensioni, il giorno dell'incendio sul Gargano alle 08 del mattino c'erano già più di 30 richieste d'intervento.......(il Mediterraneo non è la Germania, l'Austria, il Belgio, l'Olanda.......ovvero " l'Europa"....solo la Spagna e la Grecia potrebbero essere a noi parzialmente paragonate! Le temperature e "l'incendiosità" della macchia mediterranea sono l'ambiente ideale per un piromane..niente a che vedere con l'umida foresta nordica......).

I Parchi, le Riserve Naturali.... le Aree Protette insomma vanno "PROTETTE", ma non con la carta bollata,  le norme burocratiche e la politica demagogica......basta con le solite fritte e rifritte banalità.................

REALISMO, EFFICIENZA, PROFESSIONALITA', TECNOLOGIA..........MENO PORTABORSE, SOTTOSEGRETARI, SEGRETARI,....CARTE, TIMBRI E MARCHE DA BOLLO.......PIU' PILOTI, FORESTALI, VIGILI DEL FUOCO, TECNICI, AEREI ED ATTREZZATURE STRATEGICAMENTE DISTRIBUITI SUL TERRITORIO NAZIONALE NELLE REGIONI ED AREE PIU' A RISCHIO.

 

 

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Alle Isole Eolie in nave da Napoli ? ......non è più di moda !

...anni fa... d'inverno: due corse alla settimana....mezza stagione: tre corse settimanali....alta stagione: tutti i giorni...in più, negli ultimi tempi, anche qualche nave veloce.
 

Oggi 1°Agosto 2007:....... come in inverno....anzi peggio...si prospetta anche l'eventualità di ridurre ad una sola corsa settimanale (quella del giovedì da Lipari....).
 

Questo è ciò che rimane del collegamento con nave traghetto Siremar sulla rotta Lipari - Napoli......
 

Sarà così più faticoso arrivare nelle isole..... con l'auto, dovendo arrivare in Sicilia, a Milazzo, porto più vicino e meglio collegato con gli scali eoliani con corse plurigiornaliere.

Alle Eolie inoltre, nella stagione estiva, già  da diversi anni, sono in vigore limitazioni allo sbarco dei mezzi, auto e moto; è consentito, con modalità differenti, solo a chi effettua un soggiorno di almeno una settimana presso qualsiasi struttura ricettiva turistica. Si cerca in questo modo di arginare il grande aumento di traffico concentrato in limitati periodi della stagione estiva che rischia di soffocare la già critica rete viaria delle isole. Nello stesso tempo però si deve comunque anche consentire la mobilità e la fruizione del territorio che nel caso delle isole più grandi è articolato in numerose frazioni, borgate e case sparse difficilmente collegabili efficacemente con mezzi pubblici.

Notevole sviluppo hanno di conseguenza avuto i servizi locali di noleggio scooters ed auto che consentono gli spostamenti sul posto, senza l'onere ed  i problemi del trasporto dei mezzi propri, ad un costo comunque più conveniente per soggiorni di breve e media durata.

La nave però offre un viaggio confortevole anche a chi si muove senza auto e moto; imbarcarsi la sera, dormire a bordo in cabina, godersi comunque una piccola crociera ed arrivare riposati a destinazione il mattino successivo è certamente il modo più "adatto" per arrivare in un'isola.........ma forse tutto ciò non è più rispondente alle esigenze di spostamenti veloci che caratterizzano le vacanze di oggi , prova ne è infatti il contemporaneo potenziamento della linea Napoli - Eolie con aliscafi e catamarani (Ustica Lines, Snav, Alilauro) alcuni dei quali di grandi dimensioni,  in grado di trasportare anche autovetture,  che effettuano il tragitto Napoli-Lipari in solo sei ore di navigazione inclusi gli scali intermedi nelle isole di Stromboli, Panarea, Salina e Vulcano.............E' un altro modo di vivere il mare, a 35 nodi di velocità l'acqua è dura quasi come il cemento, la navigazione frastornante e non si vede l'ora di arrivare, però................

 

 

Brucia il Monte Rosa a Lipari

......... ho visto l'incendio all'inizio, mentre salivo al Monte ed in quel momento un paio di secchiate con l'elicottero avrebbero spento tutto, ma l'elicottero non c'è......e quella mattina il telegiornale aveva annunciato già 30 richieste di mezzi aerei in tutto il sud e c'erà già il rogo del Gargano..... non sarebbe arrivato nessun mezzo in caso di necessità...si sapeva..., era già emergenza generale....qui c'era brezza tesa da levante e scirocco......io ero in paese per fare la spesa e non vedevo l'ora di tornare a casa perchè sentivo che per tanti motivi quella sarebbe stata forse una giornata pericolosa con quel caldo... ed il vento ..situazione invitante per i piromani.
 

E' stato colpito il Monte Rosa....dal mare...ed in serata, da terra con altri inneschi, anche l'attigua località di Serra.  Adesso è il Monte Nero...ancora una volta il piromane ha goduto..!!!! Il mio augurio per questi....non riesco a definirli.....è quello di godere della loro opera fino in fondo....arrostendo.......per l'eternità nel loro rogo liberando il mondo dalla loro presenza...sarebbe certamente un mondo migliore!!!
 

Ma sarebbe questo un mondo migliore anche e soprattutto se la demagogia, l'incapacità, la mistificazione e la burocrazia....bruciassero una volta per tutte in questi roghi......
 

Si auspica l'istituzione della Riserva naturale nell'Isola di Lipari(bloccata da tanti anni per ricorsi al TAR) per una maggior possibilità di gestione del territorio......ma Salina e le altre isole del Comune di Lipari sono già Riserva e non mi risulta abbiano elicotteri antincendio dislocati in zona, pronti ad intervenire od altri specifici ed efficaci mezzi di protezione del territorio.
Ben vengano le Aree Protette ma bisogna avere la capacità di proteggerle tutti i giorni e nella realtà di tutti i giorni, non solo con la carta, i bei discorsi ed i vincoli.....
 

Un Patrimonio naturalistico, archeologico e storico come le Isole Eolie merita ed esige professionalità e mezzi adeguati per essere salvaguardato.....inoltre queste isole non sono anche  state dichiarate dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità"?  E "l'Umanità" in concreto che aiuti ci da per salvaguardare questo anche  "suo" patrimonio?
 

In attesa, come preventiva barriera al fuoco.....piantiamo siepi di Fichidindia!..... Io li ho già piantati dopo l'esperienza dell'incendio del Luglio'98 e vi assicuro che oltre alle proprietà antincendio (per la grande quantità d'acqua contenuta nella pianta) con i frutti ci si può fare anche il liquore e la marmellata e quando abbiamo qualche acciacco, come faceva mia nonna, un impacco con la "pala" di ficodindia (...senza spine) è un ottimo rimedio........

 

 

Emergenza acqua alle Eolie...

Come ogni anno, in questo periodo dell'anno è emergenza per quanto riguarda il fabbisogno di acqua per uso domestico nelle isole dell'arcipelago eoliano.

In queste isole l'acqua arriva in due modi: Naturalmente dal cielo sottoforma di acqua piovana, oppure trasportata da altre località del continente con le navi cisterna. Per l'isola di Lipari esiste una terza possibilità costituita da un dissalatore, di arretrata tecnologia e di limitata capacità produttiva, che non riesce a provvedere ai bisogni dell'isola nemmeno nei mesi invernali quando il consumo è minore.

Ogni anno quindi, al'inizio della stagione turistica che coincide anche con la stagione estiva cioè "secca" dal punto di vista metereologico e"di punta"per l'incremento notevolissimo delle presenze e quindi dei consumi, i  nodi vengono al pettine e si ripropongono con drammatica, o meglio melodrammatica, attualità le disfunzioni di sempre e l'incapacità culturale, programmatica e progettuale necessaria per risolvere in modo efficiente e definitivo il problema acqua.

E' incredibile che ancora oggi, anno 2007, si debba provvedere all'approvvigionamento idrico delle isole minori con le navi cisterna! E' un'insulto all'intelligenza umana ed al buonsenso e naturale senso pratico di ogni buon isolano che dovrebbe provvedere il più possibile all'autosufficienza personale e della propria comunità. E' un'enorme spreco di risorse e di pubblico denaro ingiustificabile in una realtà di alta tecnologia e specialistiche professionalità come quella odierna nel nostro Paese.

Se poi si pensa ai milioni di tonnellate di acqua che normalmente cadono dal cielo in autunno, inverno e primavera e che invece di essere raccolti ed utilizzati finiscono in mare trascinandosi anche i resti dei danni arrecati al nostro squilibrato territorio, viene spontaneo chiedersi secondo quale aberrante logica spesso oggi noi viviamo!

 

 

 

A  PROPOSITO  DI  TRASPORTI   AEREI.......

Personalmente sono perplesso per quanto riguarda l'opportunità di realizzare un aeroporto a Lipari.

Conosco bene gli aspetti funzionali ed i vantaggi economico/sociali del trasporto aereo, conosco altrettanto bene gli aspetti e le problematiche particolari delle Isole minori, vivo da quasi vent'anni alle Eolie e la mia attività lavorativa è sempre stata collegata al turismo.

Oggi, anno 2007, queste isole sono ancora un "paradiso", poco conosciuto anche in Italia e sempre più frequentato ed apprezzato da un turismo che ama la bellezza del paesaggio, l'ambiente selvaggio e quasi incontaminato, il silenzio, l'essere quasi "fuori dal tempo".... E tutto ciò nonostante la generale disorganica improvvisazione, il pressapochismo dilagante, uniti alla precarietà gestionale della Pubblica Anmministrazione nella cura e nella promozione del Territorio (unica grande risorsa economica per la popolazione), sembra facciano di tutto per rovinarlo.

Arrivare alle Eolie è un'avventura e, turisticamente parlando ....concettualmente deve rimanere così, anzi deve essere sviluppata e debitamente organizzata e valorizzata la voglia di "avventura" e di "unicità" che sono la motivazione principale del sempre più crescente  successo turistico di queste Isole.

Anche l'aereo può essere "avventura",... ma i risvolti negativi in termini di squilibrio ambientale? Il RUMORE, che può anche arrivare al frastuono, forse unico grande "difetto" dell'aereo ed ancor più dell'elicottero, come si può conciliare con la voglia di relax, di tranquillità, di naturalità? Non c'è forse il pericolo che il "paradiso" diventi un ...."inferno"? O quantomeno diventi la normalità, come tanti altri posti di questo mondo,... il disastroso risultato finale sarebbe comunque lo stesso.

Data la vicinanza con Reggio Calabria-aeroporto, oppure il comprensorio Milazzese, non sarebbe forse meglio appoggiarsi a queste vicine località dato che il grande vantaggio del mezzo aereo è per le lunghe e medie distanze?

Ho trascurato i possibili vantaggi per i residenti in quanto gli spostamenti a corto raggio, Messina- Milazzo che nel caso rappresentano la quasi totalità nella quotidianità, non credo possano essere economicamente appetibili per la maggioranza della popolazione.

Queste note vogliono essere più che una dichiarazione d'intenti, una proposta di riflessione ed approfondimento sull'argomento.

 
 

 

Lipari 29 Maggio

Il sindaco uscente Mariano Bruno (Forza Italia) è stato riconfermato alla guida del Comune di Lipari per altri 5 anni.

Con 3.739 voti pari al 52,97% si è imposto sulla sfidante Marco Giorgianni (UDC) che ha ricevuto 3.320 voti pari al 47,03%,  le schede bianche e nulle sono state 209, i votanti in totale 7.268, il 62,07% degli elettori iscritti.

Come nelle previsioni della vigilia, testa a testa fino alle ultime battute e vittoria di misura a dimostrazione del grande equilibrio delle forze in campo e dell'incertezza  sulla risposta degli elettori alle strategie aggregative delle liste per il ballottaggio.

In consiglio comunale la maggioranza delle liste collegate al dott. Bruno potrà contare su 12 consiglieri contro gli 8 dell'opposizione. Interessante novità la presenza nel Consiglio di numerosi giovani consiglieri nuovi eletti che consente un notevole ricambio generazionale.

 

 

 

Lipari 28 Maggio

Seconda giornata di votazioni per il ballottaggio tra il sindaco uscente Mariano Bruno (Forza Italia) e la coalizione Marco Giorgianni (UDC) - Riccardo Gullo (Centrosinistra), unico dato finora a disposizione l'affluenza alle urne nella prima giornata, domenica 27 Maggio: alle ore 22.00 il numero dei votanti è stato di 5.600 pari al 47,85% del totale elettori. Il raffronto con la prima giornata del primo turno, il 13 Maggio scorso, evidenzia un calo di circa 600 votanti. L'astensionismo (al momento circa 10%) rischia di essere il dato determinante per l'esito della consultazione che si prevede comunque all'ultimo voto e condizionata dall'incertezza sulla tenuta della coalizione anche a causa dell'apparentamento strategico Giorgianni-Gullo mal digerito da alcuni settori dell'elettorato.

Oggi, intorno alle 17.00,  i primi risultati.

 

Una riflessione di...

Lipari, momenti di grande fermento negli ultimi giorni di campagna elettorale per le  amministrative del 13 e 14 maggio.

Cosa porterà tutto questo movimento?

Un rinnovamento? Un consolidamento? Un rimaneggiamento?

Sarebbe bello sapere già cosa succederà...a seconda di chi vincerà!

Quale progetto si realizzerà...

Come sarà la nostra quotidianità...

Quali saranno le nostre possibilità...

Come organizzeremo le nostre attività...

. . .

Ognuno di noi ha delle volontà...

Ognuno di noi vorrebbe...

Ognuno di noi può!

Ognuno di noi...Sa?

O..forse ancora una volta..  ..sarà quel che sarà!

 

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